Georges Le Faure

copertinaGeorges Le Faure (1856-1953), figlio di un avvocato parigino, abbandona gli studi per dedicarsi al giornalismo politico e al romanzo popolare romantico, storico e di spionaggio. Il primo successo – e probabilmente la prima serie di fascicoli di spionaggio della storia – è Jeanne l’Alsacienne, romanzo in 211 fascicoli pubblicato dalla Librairie des Publications nel 1887. Contemporaneamente, Le Faure produce per lo stesso editore altri tre romanzi in fascicoli di carattere storico: Marion Delorme  (250 fascicoli, 1887), Les Aventures de Cagliostro (258 fascicoli, 1887-1888) e La Tour de Nesle (stessi anni, 272 fascicoli). Il successo lo porta a collaborare a due pubblicazioni cattoliche, Les Veillées des Chaumières e L’Ouvrier, cui contribuisce con numerosi romanzi a puntate.

Nel 1888 Le Faure inizia l’opera che lo iscrive di diritto nella storia della fantascienza, le Aventures extraordinaires d’un savant russe che porterà il professor Ossipoff verso la Luna e i pianeti. Un’opera che uscirà però dalla storia del fascicolo dopo 44 episodi: l’editore Fayard preferirà la pubblicazione in quattro volumi. Alla fine del XIX secolo, Le Faure è considerato il principale feuilletoniste francese: produce una quindicina di romanzi in feuilleton di cui uno, La Maffia, è considerato il migliore romanzo francese di mafia dai pochi critici che hanno avuto la pazienza di andare a recuperare il feuilleton originale apparso sul quotidiano cattolico nazionalista L’Autorité dal 6 settembre 1891 al 4 gennaio 1892, superando l’abbreviata versione in volume pubblicata da Dentu nel 1892. È La Maffia ad attirare l’attenzione benevola del celebre critico letterario Eugène-Emmanuel Guggenheim (1857-1921), che introduce Le Faure nel mondo del teatro e collabora con lui nella stesura a quattro mani di numerose opere teatrali. Dal teatro, il passaggio di Le Faure al cinema come scenarista del muto sentimentale, che avviene nel 1909, appare naturale e quasi inevitabile.

Nel frattempo, nel 1895, Le Faure – sempre affascinato dalla Russia e dai personaggi russi – aveva firmato per Fayard un altro testo importante nella storia del romanzo di spionaggio, Nicolas Pépoff. La collaborazione con Fayard non esclude i fascicoli, e Le Faure si orienta anzitutto verso il genere – per la verità più popolare in Inghilterra che in Francia  - dei banditi celebri: Robert Macaire (225 fascicoli, 1896-1898, ispirati a un bandito nobile e cavalleresco dell’epoca della Rivoluzione francese, considerato dal medio lettore un personaggio storico, ma in realtà creato nel 1814 per il teatro) e Les Chauffeurs (130 fascicoli, 1906, consacrati a banditi sanguinari dell’epoca di Luigi XV [1710-1774] e firmati con lo pseudonimo di Georges Faber).

A partire dal 1898 appare in feuilleton ne La Vie populaire un romanzo di spionaggio intitolato Mémoires d’un espion militare e firmato “S***”. All’epoca non è ricollegato a Le Faure, ma che l’autore sia lui emerge dal fatto che il testo è pressoché identico a 30 Ans d’Espionnage. Mémoires authentiques d’un agent du service secret, uno dei principali contributi del nostro autore al fascicolo popolare: 40 fascicoli pubblicati nel 1905 dalla Société d’Éditions et Publications, che oggi si leggono con qualche imbarazzo a causa del furor anti-tedesco dell’autore. Nello stesso anno, Le Faure cerca di fare concorrenza ad Arsène Lupin creando anche lui un ladro gentiluomo, Fabrice Levrot, che non approderà ai fascicoli ma sarà il protagonista di dieci romanzi. Ma il suo argomento favorito rimane lo spionaggio, e la Prima guerra mondiale non lo coglie impreparato. Prima in feuilleton nel 1915 su L’Ouest-Eclair, poi in 46 (ma il primo numero è doppio e numerato 1-2, così che l’ultimo è il n. 47) fascicoli (Tallandier, 1916), Le Faure contribuisce allo sforzo bellico con Sous la mitraille, che denuncia le trame di una perfida spia tedesca, Fernand Lalaub.

Un ulteriore contributo alla letteratura in fascicoli è fornito da Le Faure con la partecipazione ai  Romans cinéma, versioni romanzate di film pubblicate in fascicolo da Le Renaissance du Livre, cui offre Tih-Minh (12 fascicoli, 1919), mentre negli anni 1920 e 1930 contribuirà più ampiamente all’impresa concorrente di Tallandier, Cinéma Bibliothèque, che però non produce fascicoli ma volumi. Nonostante l’ampia produzione, che arriva fino al 1940, quando l’autore ha 84 anni, con nuove escursioni nello spionaggio – stavolta, della Seconda guerra mondiale – si tratta di un periodo di declino. Le Faure era stato uno dei pionieri del sindacalismo dei romanzieri, ma la pensione nel secondo dopoguerra non gli assicura che una vita di stenti. Muore a 97 anni, povero e dimenticato, nel 1953. Solo recentemente la sua importanza – notevole per la storia del romanzo di fantascienza e cruciale per quella dello spionaggio – è stata riscoperta dai critici.

Presentiamo qui, nella speranza di potere completare la collezione dei suoi fascicoli in futuro, alcune serie storiche e di spionaggio.

B.: Approche de Georges Le Faure, n. 31 (estate 2005) della rivista Rocambole. Bulletin des Amis du Roman Populaire.